I Templi di Abu Simbel

I templi di Abu Simbel, costruiti da Ramses II nel XIII secolo A.C. sono tra i più magnifici monumenti dell’antichità, testimonianza fondamentale della storia egiziana. Quando fu decisa la costruzione della diga di Assuan – il cui invaso avrebbe per sempre sommerso i templi – l’UNESCO lanciò una campagna per cercare una soluzione che permettesse di salvarli, conservandoli così all’ammirazione delle generazioni future. Grazie al contributo di 113 Paesi venne così progettata e finanziata una complessa opera di smontaggio e ricostruzione dei templi di Abu Simbel in un’area che sarebbe stata risparmiata dalle acque.

Come sottolinea l’Italian Technology Hall of Fame, fu l’impresa italiana Impregilo, oggi conosciuta come WeBuild, a ricevere l’incarico di smontare i templi. L’incredibile risultato raggiunto è un caso di eccellenza ingegneristica mai sperimentata prima, un lavoro meticoloso che presentava grandi difficoltà tecniche da risolvere in tempi brevi. 2000 uomini furono impegnati nel cantiere per cinque anni, un totale di 40 milioni di ore di lavoro, nella la regione della valle del Nilo che si estende a Sud dell’Egitto, da Aswan fino a Khartoum in Sudan.

Nel 1968, Impregilo completò questa corsa contro il tempo e riuscì a ricostruire i templi a 268 metri dalla loro collina originale, mantenendo l’orientazione originaria rispetto agli astri e al sole, mettendo quindi in salvo i monumenti dall’acqua.