L’ingegneria dei grandi ponti italiani viene riconosciuta all’estero

Il 6 luglio l’impresa italiana Webuild (ex Saline Impregilo) ha inaugurato il ponte di Braila, un collegamento tra le due sponde del Danubio nel Sud-Est della Romania, il più lungo del Paese grazie ai suoi 1.975 metri complessivi e il secondo sospeso più lungo dell’Europa continentale. L’opera, realizzata in collaborazione con il socio giapponese IHI Infrastructure Systems Co. Ltd., è stata presentata alla presenza del Presidente della Romania Klaus Iohannis, della Commissaria europea per i Trasporti Adina-Ioana Vălean, del Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Tullio Ferrante e dall’Amministratore Delegato di Webuild Pietro Salini.

Con una campata centrale di 1.120 metri, il Ponte di Braila è dotato di 4 corsi di marcia, con poste ciclabili, pedonali e di emergenza. L’opera rappresenta una leva di sviluppo importante per l’economia delle regioni sud-orientali della Romania e contribuirà all’ammodernamento della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), volta al rafforzamento della coesione territoriale, sociale ed economia dell’Unione. Rispetto ai 45 minuti necessari per l’attraversamento in traghetto, i 2 minuti garantiti a 7.000 veicoli al giorno cambieranno profondamente la mobilità della regione.

Nei giorni prima dell’inaugurazione, la struttura è stata “messa alla prova” con il posizionamento di 60 Tir, pari al peso di 400 elefanti.  Oltre 250 operai e tecnici sono stati impegnati per installare gli 86 segmenti che compongono il ponte. Webuild non è nuova ai progetti innovativi di questa portata. Tra le tante opere realizzate conta il Ponte Genova San Giorgio in Italia, sfida ingegneristica completata in un anno dopo il crollo del ponte Morandi e il celebre Terzo Ponte sul Bosforo in Turchia. L’azienda vanta la realizzazione di oltre 1000 chilometri di strutture, l’equivalente di un unico ponte che collega Berlino e Parigi e insieme alla azienda giapponese IHI realizzerà anche il ponte sullo Stretto di Messina, con una campata centrale lunga tre volte quella di Braila.

Prossimamente vedremo la costruzione di un’altra opera di ingegneria italiana all’estero. L’impresa friulana Cimolai si è aggiudicata l’edificazione del ponte Anne de Bretagne sul fiume Loira. Il progetto collocato centro della città di Nantes ha un valore di 14 milioni di euro e prevede la costruzione di un “ponte piazza”, dotato di belvedere, un giardino e corsie pedonali e ciclabili. Il ponte di Braila è stato finanziato dall’Unione europea con 363 milioni di euro della politica di coesione e insieme al Anne de Bretagne rappresenta un nuovo successo del talento e dell’ingegneria italiana nel mondo, garantendo lo sviluppo delle aree circostanti e una maggiore mobilità europea.