Lo studio delle ossa di Sant’Ambrogio

Milano conserva alcuni mosaici di epoca romanica di grande valore, come la rappresentazione del patrono della città nella Basilica di Sant’Ambrogio. Vi è tuttavia una peculiarità che contraddistingue questo mosaico, ovvero l’asimmetria del volto del Santo. Uno studio condotto nel 2018 delle ossa di Sant’Ambrogio, vescovo di Mediolanum dal 374 d.C., ha permesso di confermare la tradizione relativa alla realtà storica e le vicissitudini del patrono, tra cui la causa della irregolarità del viso.

Le ossa, conservate nella cripta della Basilica, sono state oggetto di studi del gruppo di esperti coordinato dalla Professoressa Cristina Cattaneo, ordinario di Medicina legale alla Università Statale di Milano e direttrice del Laboratorio di Antropologia e Odontologia forense, cui è stata affidata una doppia responsabilità: quella di verificare lo “stato di salute” delle reliquie, ma anche quella di confrontare  i dati storici e devozionali con la realtà documentale delle ossa.

L’equipe di Cristina Cattaneo ha potuto appurare che il Santo è mancato intorno ai sessant’anni, era alto circa m. 1.68, e aveva una frattura alla clavicola destra e una decisa asimmetria del volto, forse legata a un trauma. Il patrono era stato politico e militare prima di diventare vescovo e il trauma potrebbe essere dovuta ai suoi sforzi bellici. Questi dati confermano quanto conosciuto dagli scritti di Ambrogio stesso: l’incidente con frattura alla clavicola, che gli provocava dolori e difficoltà a muovere la spalla destra – come scriveva alla sorella Marcellina – e dal mosaico che lo ritrae nella piccola cappella di San Vittore in Ciel d’Oro. Lo studio svolto da Cattaneo rappresenta una testimonianza fondamentale dalla vita di Sant’Ambrogio e contribuisce alla tradizione storica del Santo patrono.