Piero Bassetti – Governare l’algoritmo

L’innovazione come capacità di realizzare l’improbabile. È un ideale ambizioso quello della Fondazione Giannino Bassetti. Perché l’improbabile, come ricorda sempre il presidente Piero Bassetti, presuppone la rivelazione dell’inatteso, la capacità di ipotizzare un mondo possibile che può accadere, ma anche la presa di coscienza che la potenza dell’innovazione ha in sé insieme rischio e opportunità.

Partendo da questa consapevolezza, Fondazione Giannino Bassetti da trent’anni lavora per promuovere l’esercizio etico dell’innovazione in ambito scientifico, economico e imprenditoriale. Ed è proprio qui che risiede la bellezza: nei valori e nella ricerca di senso. Se infatti l’innovazione è una potenza che va oltre il conosciuto, una potenza priva di consapevolezza, allora la risposta deve essere sul piano dei valori. Risposte e valori validi e virtuosi nella loro efficacia, oltre che nella loro verità.

In quanto organizzazione della società civile, Fondazione Giannino Bassetti lavora per rendere tutti coloro che prendono parte a decisioni innovative, consapevoli delle potenziali conseguenze. Molte di queste riflessioni, si ritrovano anche in Oltre lo Specchio di Alice. Governare l’innovazione nel cambiamento d’epoca (Guerini e Associati, 2020), un libro scritto dal presidente Piero Bassetti durante il primo anno pandemico. Nel libro, l’intreccio tra sapere e potere è rotto dall’ingresso nelle nostre vite dell’intelligenza artificiale. Come Alice nel Paese delle Meraviglie, abbiamo spiccato il balzo oltre lo specchio per approdare verso l’ignoto, ma le inedite possibilità offerte da questa nuova tecnologia non sono adatte alla vecchia strumentazione di potere, “le sue redini usurate non tengono più”: non abbiamo ancora sviluppato norme che siano in grado di governare il metaverso.

Per la prima volta l’uomo oggi si trova a dover far fronte a problemi globali: combattere un virus pandemico, arrivare alla sopravvivenza ecologica del pianeta, convivere con l’algoritmo. Mai, come oggi, ci accorgiamo di un potere costretto a muoversi nell’insipienza, esattamente come la potenza dell’innovazione. Eppure, sta ancora a noi intuire i sentieri giusti per il futuro. Forse, in quella ricerca di senso spesso menzionata da Bassetti, si può trovare una nuova solidarietà. Un modo per dare una morale anche al rischio insito nell’innovazione. Perché abbiamo bisogno di un sapere che immagina, e che immagina senso e bellezza.