Nel 1979 sei ragazzi del gruppo speleologico UTEC di Narni, in Umbria, scoprirono, sotto i resti di un antico convento domenicano, un piccolo passaggio attraverso un muro, coperto da macerie e rovi. Tanta era la curiosità che, scavando e abbattendo porte murate, si spinsero fin dentro il cuore dell’edificio, abbandonato da oltre un secolo e distrutto durante la seconda guerra mondiale.
Da quel giorno, insieme ad altri volontari, cominciarono un’opera di recupero fin quando, nel 1994, il percorso fu aperto al pubblico con il nome di Narni Sotterranea. La storia del luogo scomparso li stava avvolgendo e chiedeva di essere riportata alla luce, emersero così una chiesa del XIII secolo, completamente affrescata e dedicata all’Arcangelo Michele, un’antica cisterna romana del I° secolo a.C. ma soprattutto le segrete dell’Inquisizione con una prigione che conservava i graffiti enigmatici di un prigioniero rinchiuso nel 1759.
Oggi, grazie ad alcuni contributi pubblici e privati, ma soprattutto grazie ai biglietti delle visite guidate, è in corso un lento ma efficace lavoro di restauro. Sono così emersi dipinti di artisti umbri del pieno medioevo, è stato possibile creare percorsi virtuali per vivere le trasformazioni della chiesa, visitare l’acquedotto della romana Narni e ricreare l’arredo della “Stanza dei tormenti”, dove i prigionieri erano convinti a confessare.
Ancora più importante è stata la lunga serie di fortunate coincidenze che ha permesso la ricostruzione storica dei fatti accaduti in quegli oscuri meandri, grazie alla collaborazione fornita dagli Archivi Vaticani e dal Trinity College di Dublino. Proprio in Irlanda è stato rinvenuto un processo contro un bigamo omicida, scampato alle varie distruzioni e saccheggi, rintracciato con minuziose indagini intraprese per ritrovare le carte scomparse. Il cuore del sotterraneo però è la prigione con i graffiti, realizzati da un tale Giuseppe Andrea Lombardini nel 1759, che creò in quell’angusto ambiente un luogo a lui familiare, ossia una loggia massonica. Di quest’uomo è stata rintracciata e pubblicata la sentenza che lo condannò. La visita si conclude nella maestosa chiesa di Santa Maria Maggiore, oggi San Domenico, trasformata in sala conferenze, che fino al XII secolo fu la cattedrale di Narni. Proprio in questo edificio è possibile ammirare le recenti scoperte archeologiche fatte dai volontari dell’associazione, fra le quali uno splendido mosaico bizantino del VI secolo.
Oltre al libro e al documentario “Alla ricerca della verità” che narrano con passione la storia delle scoperte, è in progetto la realizzazione di un film o una mini serie televisiva sull’incredibile storia. Per celebrare i 25 anni dall’apertura al pubblico, il 13 aprile 2019 è stato aperto al pubblico Narni Adventures, un percorso ludico didattico per comprendere l’importanza dell’acqua per il nostro pianeta, una sorta di parco avventura all’interno di una grande e suggestiva cisterna medievale sotto la piazza principale della città.