Palazzo Barberini: uno scrigno di opere d’arte

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Roma

Palazzo Barberini, prototipo dell’arte barocca, fu progettato per papa Urbano VIII da Carlo Maderno, con cui lavorarono sia Bernini che Borromini, sulla precedente collocazione di Villa Sforza. Oggi ospita parte di un’importante collezione di arte antica, uno scrigno raffinato e altissimo dell’arte italiana che contiene nelle sue 34 sale ben 4 tra le maggiori opere di Caravaggio (Narciso, San Giovanni Battista, Giuditta e Oloferne e il San Giovanni in Meditazione), Salomé di Guido Reni, la Fornarina di Raffaello e il San Sebastiano di Rubens. Il palazzo è dotato di una scala elicoidale progettata da Francesco Borromini, in dialogo e confronto, sempre acceso, con lo scalone d’onore a pianta quadrata progettato nell’area nord da Gian Lorenzo Bernini.

Lo stato italiano ne ha acquisito la proprietà dai Barberini/Corsini nel 1949, dopo che con una sciagurata legge del 1934 ha consentito alla famiglia di alienare, anche all’estero, un terzo dei capolavori presenti nel palazzo. Tuttavia quel che resta della collezione, con le donazioni e le successive acquisizioni, è imponente. Ma è solo, da pochi anni, dal 2019, con l’allontanamento del circolo Ufficiali delle Forze Armate verso altra sede, che il museo ha preso definitivamente respiro, con undici nuove sale, e l’arte ha segnato la sua definitiva vittoria.

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