The Branding Letters adotta Giardini di Naxos

Fondata nel 2016, The Branding Letters è una branding agency con la vocazione di sviluppare progetti di branding dove strategia e creatività si nutrono a vicenda durante tutto il percorso di gestione del brand. L’agenzia è nata dalla convinzione che la creatività ha valore solo se radicata nella sostanza strategica; così come la strategia ha valore solo se sa ispirare un’estetica del linguaggio.

The Branding Letters rinnova il suo impegno da Communication Sponsor e adotta i Giardini di Naxos. La Storia di Giardini Naxos è storia di approdi, nello spazio (dalla Grecia madrepatria, all’Occidente del Mediterraneo) e nel tempo (un prima e un dopo i Greci). Sul lembo di terra, che si protende sul promontorio di Capo Schisò, termine che testimonia la presenza araba, con un lungomare trionfale che guarda al monte Tauro, alle arroccate cittadelle di Taormina e Castelmola, la città di Giardini, Giardini Naxos dal 1978 per legge regionale, si adagia, signora del mare.

Non esiste un luogo per il quale, più coerentemente che a Naxos, possiamo affermare che “il futuro ha un cuore antico”. Tutta la storia è contenuta nei suoi due toponimi: Giardini e Naxos, il primo che rimanda all’antica ricchezza degli agrumeti che i viaggiatori del Grand Tour ancora potevano vedere, la seconda, assegnata dai primi coloni che da Calcide Eubea, guidati da Teocle, nel 734 scelsero il sito dove approdare, chiamandolo col nome dell’omonima isola del mare Egeo, nome che restò anche in epoca romana e almeno fino al III d.C, come attesta l’Itinerario Antonino. Una città in due nomi che racchiudono la feroce bellezza della natura e la densità della storia e della civiltà, luogo primigenio di quella colonizzazione che rese greca la Sicilia. A ricordarne il valore simbolico di terra di approdo e partenza, un altare eretto dai coloni al dio Apollo Archegetes che, come dice Tucidide, era punto di partenza degli ambasciatori greci in ritorno alla madrepatria. Di questa storia e di tanto altro, la città di Giardini Naxos è erede, sebbene di questa eredità non abbia sempre fatto un vessillo, un perno su cui costruire e rilanciare futuro.

Erede di cotanto passato, sebbene spesso, purtroppo, immemore, la città di Giardini Naxos, come tante altre in Sicilia e non solo, si reinventa fino a divenire nel corso dell’ultimo trentennio del XX secolo capitale del triangolo turistico dell’Isola. Naxos, Taormina, Cefalù.

Il prezzo da pagare? Facile a dirsi: un processo di perdita dell’identità, una corsa a volte sfrenata verso la creazione di una destinazione turistica, prevalentemente basata sul binomio sole-mare, oggi in crisi, a favore di una diversa cultura del viaggio. Vivace, certamente, lo scenario con moltissimi operatori coinvolti, da quelli del comparto alberghiero e ricettivo in genere, alla creazione di eventi-attrattori capaci di arricchire l’offerta: tra tutti, citiamo gli eventi nell’ambito del Parco archeologico Naxos-Taormina, vero polmone verde della città, luogo di fascinazione, a volte sentito come corpo estraneo al tessuto sociale, da qualche anno, per fortuna, luogo ritrovato e vissuto dalla comunità grazie ad una precisa strategia di valorizzazione e fruizione; due festival, con uno storico importante, quali il Festival del Film per ragazzi, in Italia secondo solo al Giffoni, e il festival letterario Naxoslegge, insieme ai progetti teatrali in sinergia con reti di drammaturgia come Latitudini, artefice del progetto “Interpretare l’antico”.