Racchiusa in un angolo del mediterraneo, con i suoi tramonti su quell’incontro magico tra mare e cielo dove la presenza dell’uomo galleggia solamente, la laguna di fronte a Venezia è la zona umida più importante d’Italia per l’avifauna acquatica.
L’isola e le zone circostanti sono frequentate da gabbiani, garzette, aironi, chiurli, cormorani, martin pescatore, falchi di palude e rapaci notturni, scriccioli e usignoli; nei periodi estivi è anche osservabile una colonia di cavalieri d’Italia.
I terreni tipici delle lagune sono le Barene, di forma tubolare e periodicamente sommersi dalle maree, vengono attraversati da canaletti naturali (detti ghebi) e ricoprono una notevole superficie della laguna di Venezia.
Le Barene sono un esempio straordinario di come la natura sia in grado di adattarsi al cambiamento e alle diverse situazioni. Infatti, le piante che popolano questo delicato ecosistema, devono essere in grado di sopravvivere nonostante la salinità dell’acqua, la luce, la temperatura e l’ossigenazione che caratterizza le acque lagunari. Queste piante, a loro volta, costituiscono un habitat molto importante per molte altre specie vegetali e animali e sono in grado di smorzare l’azione delle onde limitando l’erosione delle coste oltre a filtrare e, conseguentemente, abbattere gli inquinanti.
Per questi motivi è molto importante tutelarla e proteggerla.
“La Laguna di Venezia rappresenta un patrimonio unico di naturale e storica bellezza ma è anche uno dei territori più delicati e minacciati del nostro Paese. Un territorio esposto più di altri agli effetti drammatici – seppur prevedibili e previsti – del riscaldamento globale. Il WWF, che da sempre si batte per la salvaguardia della Laguna contro le ricorrenti minacce alla sua integrità e al suo equilibrio, esprime il suo apprezzamento per un progetto (quello dei Lazzaretti Veneziani n.d.r.) che offre un’opportunità di conoscenza della preziosa biodiversità lagunare e contribuisce ad una più armonica convivenza tra presenza umana e ambiente naturale”, dichiara Paolo Anselmi, Consigliere Nazionale WWF Italia.
E il miglior modo per godere di tutta questa naturale bellezza è passeggiare lungo il “Sentiero delle Barene” che, circondando il Lazzaretto Nuovo, ci permette di immergerci nella preziosità di questa natura ancora viva “una vegetazione cresciuta spontaneamente dove la mano dell’uomo è presente solo per tenere aperto il sentiero” (Gerolamo Fazzini, L’Isola Del Lazzaretto Nuovo).