Una perla rupestre: la Cripta del Peccato Originale

Nel 1963 quattro giovani soci del Circolo La Scaletta di Matera, dopo una appassionata esplorazione durata cinque mesi, individuarono finalmente la grotta nota come dei “Cento Santi”. La scoperta della chiesa rupestre, ribattezzata Cripta del Peccato Originale, per il suo straordinario ciclo pittorico della “Bibbia figurata”, è ritenuta dal mondo scientifico come la più importante scoperta di archeologia cristiana degli ultimi anni, tanto da far insignire l’associazione materana della Medaglia d’Oro di Benemerito della Cultura dal Ministero della Pubblica Istruzione.

La storia della grotta affrescata racconta anche una singolare coincidenza: il suo scopritore (Raffaello de Ruggieri) è diventato successivamente anche il suo “Pigmalione”, salvandola, tutelandola, acquisendola, restaurandola e continuando efficacemente a conservarla e a valorizzarla. La Cripta era il luogo di culto di un fronteggiante monastero rupestre ed è illuminata da un vasto e articolato compendio pittorico di rara ed emozionante bellezza.

Gli affreschi hanno preceduto Giotto di 500 anni. La datazione della Cripta, abbellita negli anni, si colloca nell’ottavo e nono secolo dopo Cristo, prima della conquista di Matera da parte degli Arabi avvenuta nell’859 d.C. La Cripta del Peccato Originale rifiuta la confidenza con un turismo invasivo, di massa e punta a ospitare un turismo consapevole e lungimirante. Appunto, la Cripta si pone come un luogo capace di esprimere il concetto del vivere nella intimità di un luogo che genera riflessioni. Vuole rompere la ritualità attuale della omologazione per iniziare da Matera a costruire nell’uomo il  potere di osservazione, di godere del valore della bellezza.